
La pensione può essere motivo di depressione per molti, reinventarsi spesso diventa la chiave di volta per affrontare al meglio questo passaggio, per trascorrere sereni gli anni maturi, e Angelo ne è la prova evidente. Originario della Basilicata, negli anni ’60, inizia a lavorare in Brasile. La nostalgia dell’Italia è tanta e presto ritorna a Montemuro, suo paese d’origine nella Val D’Agri.
Dopo l’esperienza all’estero, la vita del piccolo paese di provincia è troppo limitata e su consiglio di un parente decide di trasferirsi a Salerno, dove fino al 1997, dedica la sua vita al lavoro di falegnameria. Raggiunta l’età pensionabile, per diletto e per impiegare il tempo libero, si dedica alla pittura e scopre le sue capacità. Siamo accolti nel suo garage, dove crea e custodisce le sue opere. Non ha mai studiato storia dell’arte, né mai stato impressionato da nessun artista. Quando gli chiediamo da cosa è nata questa passione, con un mesto sorriso, risponde: «È merito del Signore che con la sua mano mi guida, mi aiuta. Senza di Lui non potrei far nulla. Signore, sia fatta sempre la tua volontà».
Uomo di fede e di tanti valori, svolge il tutto con grande passione e semplicità. I suoi quadri rappresentano raffigurazioni sacre e scene di vita vissuta. Non lavora per guadagnare ma per la sola soddisfazione di creare opere che con molta umiltà regala, insieme alle cornici artigianali. Non è sempre apprezzato. Nel suo paese natale, quando decise di donare alcuni quadri, fu accolto con disinteresse e indifferenza; mentre è molto apprezzato dagli stranieri. La storia della vita di Angelo è semplice, intensa di fede, in cui la passione e il talento sono più forti del tempo e aiutano l’artista lucano a vivere questa nuova dimensione vocazionale. Un esempio di vita per tutti.