8 Settembre 2024

Piero Gallo inizia a suonare all’età di 15 anni come autodidatta rock, in seguito comincia la sua collaborazione con il maestro Enzo Avitabile, diventando, per trent’anni, emblema del funk italiano.

Con il maestro nasce la necessità di avvicinarsi ad uno strumento nuovo, in quanto Avitabile produceva un suono funk africano e fu così che tra esperimenti vari l’artista creò la “mandolina”, un mix tra chitarra e mandolino, per avvicinarsi allo stile del cantautore napoletano.

La sua musica subisce una trasformazione, da un esordio rock, le sue note diventano oniriche e sensuali. Collabora con tanti altri artisti internazionali: James Brown (africa bambata planet funk), Pino Danirle, Enzo Gragnaniello e Peppe Barra. 

Con il nuovo strumento si ispira anche alla sua terra e un po’ per gioco, un po’ per sfida, compone una serie di brani, trasformandosi in un mandolinista autentico alla ricerca di sè stesso attraverso le corde del nuovo modello. 

Quindi con il tempo smarrisce l’identità con cui aveva iniziato a suonare, e si concede a derivazioni arabo/greche, originali e suggestive. Benite, l’album del 2009, ha un suono fusion con molte contaminazioni mediterranee. Come successivamente, Napoliverpool e Papaji; quest’ultimo mette in risalto l’uomo Piero Gallo con un personaggio di fantasia che racconta il suo percorso d’artista tra stati d’animo ed emozioni.

Il rapporto tra l’artista e lo strumento, la magia sinergica che si crea tra loro, offre al pubblico le parti più luminose del suo io. La sua musica davvero abbraccia i suoni del mare toccando frequenze di altri di altri tempi e trovo semplicemente meraviglioso dare senso e forma alle emozioni dettate dal cuore e dalla passione.

Oggi, alcune sue musiche sono colonna sonora in noti programmi televisivi come come Linea blu e Sereno Variabile, ed è autore del brano Piccerè, popolare brano di Peppe Barra.  

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