16 Settembre 2024

Festa dei gigli, esplosione di gioia e tradizione

In origine si utilizzavano proprio i fiori tipici della stagione, poi si passò ai ceri, ma con il tempo si è arrivati a strutture più complesse, fatte per la maggior parte di legno.

Incontro tra sacro e profano. Giganteschi obelischi mossi in una danza rituale per le vie della città. Evento di straordinario bellezza è considerato dalla Chiesa il patrono dei campanari “ad orbis”, in quanto San Paolino, sarebbe stato il primo ad introdurre l’uso delle campane nelle chiese. 

I nolani sono suoi ferventi devoti perché durante l’invasione dei Visigoti, Paolino, portato in Africa con molti suoi concittadini, era riuscito a farli liberare e ritornare a casa. A lui è dedicata, infatti, la Festa dei Gigli. 

In origine si utilizzavano proprio i fiori tipici della stagione, poi si passò ai ceri, ma con il tempo si è arrivati a strutture più complesse, fatte per la maggior parte di legno. Sono giganteschi obelischi che del fiore originale conservano solo il nome. Sono portate a spalla in una sintonia perfetta tra musica e passione, da uomini che tramandano di padre in figlio lo spirito della festa, i cosiddetti “cullatori”. Si tratta, infatti, non solo di una festa popolare o di folklore, ma di un’esperienza coinvolgente che stimola tutti i sensi. 

Ma in questo contesto di rituale plurisecolare della festa che è un insieme di forti passioni, devozionale, artigianale e musicale, non poteva mancare anche quello del palato, ritrovando così i sapori di una volta. 

Il piatto tradizionale della festa, infatti, è il cosiddetto “ragù del cullatore”, un prodotto che nasce dalla campagna, preparato dalle casalinghe per dare forza ed energia ai cullatoriimpegnati nel trasporto dei gigli. 

La pietanza non differenzia molto dal ragù tradizionale ma ha come caratteristica l’utilizzo di prodotti tipici locali come il pomodoro di San Marzano. Il nostro magnifico pomodoro che, come sempre, riesce ad unire il sacro e profano diventando cibo presente nei riti di tradizione religiosa.

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