19 Settembre 2024

Il fiore pasquale buono da mangiare

Il carciofo contiene cinarina che produce benefici alla funzionalità epatica; ha un’azione depurativa, diuretica e lassativa; previene e cura il colesterolo cattivo; contrasta i picchi glicemici prevenendo il diabete e le malattia cardiovascolari.

Il fiore più utilizzato in cucina, nonché ingrediente fondamentale secondo la tradizione campana nei menù delle festività di Pasqua, è il carciofo.

Si tratta di una pianta erbacea perenne del genere Cynara, formata da foglie basali dalle quali si eregge un gambo fiorale con in cima un grande capolino formato da un cuore carnoso e concavo,  contenente la cosiddetta barba, contornato da brattee verdi-violacee dove sono attaccate altre foglie.

Questa pianta predilige un clima mite come quello mediterraneo e non cresce spontaneamente, ma viene coltivata come ortaggio. I carciofi hanno un basso contenuto calorico e sono ricchi di nutrienti, tra cui ferro, proteine, vitamine, sali minerali e fibre. Inoltre contiene anche la cinarina, ossia un antiossidante naturale che produce benefici alla funzionalità epatica; ha un’azione depurativa, diuretica e lassativa; previene e cura il colesterolo cattivo; contrasta i picchi glicemici prevenendo il diabete e le malattia cardiovascolari.

I carciofi sono molto digeribili sia cotti che crudi, anche se i maggiori benefici si hanno con la seconda modalità. Ad essere consumato crudo si presta il “Carciofo di Paestum”, un prodotto italiano IGP coltivato in diversi comuni della provincia di Salerno, in quanto è più tenero rispetto alle altre varietà.

Per la festa di Pasqua, il carciofo assicura mille sorprese e mille sapori invitanti:

sulle tavole imbandite a festa lo troviamo arrostito, affogato, imbottito o in altre formule a seconda dei gusti e delle consuetudini dei commensali. 

Sorprenderete i vostri ospiti quest’anno con un bel fiore pasquale?

About Author