19 Settembre 2024

Il curioso caso del “mal di primavera”

L’arrivo della bella stagione si porta con sé il “mal di primavera”. Mentre la natura si risveglia, le giornate si allungano e il clima è più mite, il nostro corpo va in direzione opposta. Sonnolenza, ansia, stanchezza, irritabilità, deconcentrazione e sbalzi di umore.

Una delle quattro stagioni nella quale rinverdisce la terra e si rinnova l’anno (dal latino: ver).

La prima stagione dell’anno, tra l’inverno e l’estate che nell’emisfero boreale va dal 21 marzo al 21 giugno. L’arrivo della bella stagione si porta con sé il “mal di primavera”. Mentre la natura si risveglia, le giornate si allungano e il clima è più mite, il nostro corpo va in direzione opposta. Sonnolenza, ansia, stanchezza, irritabilità, deconcentrazione, sbalzi di umore, cattiva gestione del ciclo circadiano, sono tra i sintomi più diffusi. Questa vera e propria sindrome, colpisce indistintamente uomini e donne, e si stima che in Italia siano oltre 2 milioni di persone a soffrirne ogni anno.

Questo perchè il nostro organismo non ha ancora avuto il tempo necessario per prepararsi ai cambiamenti che incrementano le attività funzionali. Questo carico di lavoro mette l’organismo sotto pressione, quindi non è solo il cambio della stagione a portare stanchezza, sonno disturbato, deconcetrazione, ma il riadattamento ormonale e metabolico. Dalla dieta possiamo poi trovare dei benefici assumendo ad esempio più vitamine minerali e macronutrienti, come proteine e carboidrati, con giusto equilibrio evitando zuccheri raffinati e grassi. Non trascurabile, ma invece fondamentale, l’attività fisica sopratutto se all’aperto. Diventa necessario anche “oziare”, prendersi delle piccole pause, sopratutto al sole per aumentare i livelli di vitamina D, incaricata di stimolare la produzione di endorfine, serotonina e dopamina, cioè gli ormoni del benessere.

Quindi, ora che ci auguriamo che la primavera sia alla porta e che questa coda d’inverno passi al più presto, prendiamoci un po’ di tempo per noi stessi e rispettiamo i tempi dettati dal nostro corpo più di quello dettato dal nostro orologio.

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