16 Settembre 2024

L’handpan, le note dolci delle sfere celesti

Un suono di campane tibetane, di atmosfere di calma e di distacco.

Lo strumento da tono dolce, etereo, spirituale come l’aria di un monastero buddista, nasce a Berna nell’anno 2000. Due artigiani svizzeri creano il flauto metallico da colpire con le mani, e l’anno successivo, dopo qualche modifica, lo offrono a chi vuole diffondere nell’aria le sue note eteree e dolci. Lo strumento viene presentato alla fiera musicale di Francoforte e venduto in tutto il mondo. È l’handpan, che forse pochi conoscono, lo strumento musicale metallico a forma di disco che sfiorato dalle mani emette le sue note delicate, celestiali, remote e quasi sognanti. Un suono potremmo dire di campane tibetane, di atmosfere di calma e di distacco. Un suono di mondi e di sfere celesti.

Da una lastra di ferro dolce con la lavorazione al tornio si creano con delle presse le note laterali e la nota centrale, chiamata Ding. Lo strumento ha un foro, chiamato Gu, nella parte inferiore, che è la cassa armonica. L’handpan viene suonato con il polso, il palmo e le dita delle mani (hand, ovvero mano, appunto). Tutti possono suonare questo singolare strumento, perché non esistono né regole né spartiti. Come negli antichi strumenti della tradizione popolare, ogni esecuzione è unica, è improvvisazione creativa. Quasi accarezzando dolcemente il fianco dell’handpan, ciascuno diventa artista, ciascuno crea in base alla propria momentanea sensibilità, modulando l’intensità, il ritmo, i tono, l’altezza dei suoni. Si resta un po’ rapiti e sospesi ascoltando per via queste note che ci richiamano un po’ istintivamente i misteri di remoti mondi celesti. Chiunque può avvicinarsi a questo strumento, anche chi non ha studi ritmici di base; con sua stessa sorpresa il risultato sonoro sarà incredibile. Provare per credere!

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