8 Settembre 2024

L’arte di Esposito che incanta i sensi

I dolci di Salvatore sono apprezzati anche dalla Regina Elisabetta che le commisiona la torta nuziale.

Salvatore nasce a Napoli nel 1902, figlio di Francesco e Anna Tabachino, che muore nel 1906, lasciando il piccolo, orfano. Salvatore frequenta la scuola fino alla licenza elementare ma le difficoltà familiari l’induco ad apprendere la professione di pasticcere con uno zio. Raggiunta la maggiore età è assunto nella pasticceria “Carbone” in corso Garibaldi. Lavora per circa 6 anni imparando l’arte della pasticceria che richiede creatività, abilità e precisione e nel 1927, poco più che ventenne, apre una attività in società con il fratello; nello stesso anno sposa Maria Conte e inizia a insegnare l’arte pasticcera ai giovani. 

L’amicizia con le sorelle Bellavita, convincono Salvatore ad investire in una nuova impresa e nel 1937 apre in società, un piccolo locale “Bellavita”, in cui assume il ruolo di capo pasticciere. Ma negli anni quaranta gli eventi bellici costringono a far chiudere l’attività. Fortunatamente la sua notorietà si diffonde e conducono Salvatore in una fabbrica per alimenti diretta dagli alleati inglesi. Inizia un legame con il mondo anglosassone; infatti dopo il conflitto mondiale, la Regina Elisabetta chiede alle milizie inglesi chi fosse il miglior pasticciere sul territorio italiano. Il nome di Salvatore risulta spontaneo e la Reale commissiona la manifattura della sua torta nuziale al giovane napoletano. È un dolce delizioso e tutto commestibile: alzate di torrone con piani di vari gusti con uno di questi a base di mandorle, destinato a durare per più di un anno, fino al battesimo del primogenito Carlo, oggi Re d’Inghilterra. Finita la campagna post bellica gli Inglesi lasciano l’Italia e Salvatore ritorna alla “Bellavita” che riapre l’attività. Continua il suo lavoro fino alla pensione e all’età di ottantuno anni si spegne serenamente.

Oggi la cultura gastronomica napoletana è ricca di dolci che sono esportati in tutto il mondo: nel 2022 sono stati venduti dolci per circa 900 milioni di euro. Merito dei tanti artigiani che rappresentano un patrimonio economico e una tradizione culinaria inestimabile… e di certo, anche grazie a Salvatore, mio nonno.

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