16 Settembre 2024

Le fattorie del vento

Nella limpida aria del mattino, si disegna tutto un orribile intrico di pale eoliche giganti, orientate in vario senso per imbrigliare i venti che diversamente spirano

La rivoluzione verde è uno degli obiettivi che il mondo di oggi si pone come traguardo necessario per la sostenibilità della vita umana sul piano ecologico ed ambientale. L’energia eolica è uno dei punti di questo processo rivoluzionario. Il vento, infatti, è una risorsa rinnovabile e pulita, certo ma le centrali eoliche non sono esse stesse senza impatto ambientale. Per produrre una adeguata quantità di energia ricavata dal vento occorrono “campi eolici” con un alto numero di pale che impattano non poco sul paesaggio, su un bene che, anche costituzionalmente, è un bene da proteggere e tutelare dappertutto. Per avere un’immediata ed esatta percezione di come la produzione di energia eolica incida in negativo sul paesaggio basta recarsi in Alta Irpinia, dove i campi eolici sono presenti in quasi tutti i comuni. 

Fino a qualche decennio fa, qui lo sguardo spaziava libero, la vista correva lontano sorvolando i campi di grano, le forre verdi che lo intervallavano con il fitto intrico dei boschi, i valloni scoperti e rigati dalle arature ottobrine. Oggi, nella limpida aria del mattino, si disegna tutto un orribile intrico di pale eoliche giganti, orientate in vario senso per imbrigliare i venti che diversamente spirano. L’occhio dovunque si giri vede un turpe susseguirsi di tralicci d’acciaio e pale rotanti che proiettano le loro incredibili e mobili ombre sul grano. E certo c’è una evidente contraddizione, che va risolta, tra i progetti di valorizzazione paesaggistica ed agroturistica delle aree interne ed il dilagare deturpante di queste moderne fattorie del vento, il cui valore sul piano economico ed ecologico è ancora tutto da definire.

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