16 Settembre 2024

Rutino: sapori divini e l’armonia della Devozione

Dove c’è gusto non c’è perdenza.

In un giorno di Dicembre piovoso e con poche speranze eravamo lì con decine di visitatori che, più fiduciosi di noi, erano giunti per conoscere il Borgo di Rutino. Ed è stato quel giorno che mi sono concretamente convinta che la Comunità di un Borgo vale più del Borgo stesso.

Sindaco e assessori sono arrivati in soccorso appena hanno capito che quel giorno di Dicembre speranze di meteo ragionevole non ne dava. Mi hanno chiesto di temporeggiare fino alle 12,30. Poi il miracolo, sebbene continuasse a piovere.

Il Centro Sociale di Rutino accolse gli ospiti per farli riparare dalla pioggia ma, mentre stavamo valutando la possibilità di svolgere il tour con il mal tempo, vedevo con la coda dell’occhio le sedie prendere posto intorno a panche che varie persone stavano organizzando a mò di tavola e, in men che non si dica, “il pranzo è pronto, tutti a tavola!”: nella formidabile cucina del Centro alcune signore del paese erano arrivate per preparare un pranzo prelibato per gli ospiti e, fra i vini pregiati,  le succulenti pietanze e l’allegria di ospiti e visitatori, la pioggia battente sugli alberi che si intravedeva dalle pareti di vetro era ormai un’amabile compagna della giornata.

Dopo il pranzo e le zeppole dorate e profumate, tutti pronti ad immergersi nel borgo e nella pioggia, con la promessa di reincontrare le signore e le loro zeppole di lì a poco dove si scoprirà che le zeppole non sono solo dolci.

Ed ecco il tour che parte dal gusto per continuare nelle cantine e presso la fontana che la leggenda attribuisce a San Matteo e, ancora, con il racconto del sacro rito del “volo dell’Angelo” che incanta tutti. 

Le piovose giornate di Dicembre sono corte ma intense se si ha la fortuna di trascorrerle in compagnia di una Comunità amabile, allegra e generosa che non ha il potere di fermare la pioggia ma, certamente, ha quello di scaldare il cuore.

Grazie, Rutino, per aver scientificamente dimostrato che “dove c’è gusto non c’è perdenza”.

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