16 Maggio 2024

Sotto un possente sperone di montagna sovrastato solo dal cielo, un piccolo paese incastonato nella roccia racconta la sua favola ad ogni passo mentre si entra nel suo mondo.

L’austerità dei Monti Alburni viene addolcita da un campetto di calcio e giostrine al centro del paese, come un monito a non dimenticare di continuare a giocare con gli amici. Ed, infatti, mentre i pochi ragazzi utilizzano quegli spazi, un gruppetto di amici di diversi anni più grandi passeggiano insieme poco distanti, su e giù come per non allontanarsi dall’area gioco. E già si avverte un’aria di simpatiche canaglie sotto l’occhio vigile del Massiccio Alburnino.

Sulla Cima di Costa Palomba, oltre 1000 m s.l.m., si trova l’Antece, l’antica scultura rupestre del V sec. a.C. probabilmente di Lucana fattura raffigurante un guerriero in armi che pare vigilare dall’alto su tutta la Valle del Fasanella, sebbene lassù l’eco di guerre e battaglie è lontana, fra faggi, felci e prati di primule ed anemoni.

Dalla vetta in un battere d’ali giù nella grotta santuario dell’Arcangelo Michele che, insieme all’Antece, rappresentano i siti di interesse Unesco presenti in questo piccolo paese. Si festeggia l’arcangelo San Michele il giorno 8 Maggio e dalla Grotta santuario di oggi parte il racconto del nobile Malfredo che, intento alla caccia, seguì il suo falchetto fino alla scoperta della grotta. Leggenda o storia celebrata con una rievocazione storica e ad interpretare il cavaliere e il falchetto saranno un giovane guerriero dei giorni nostri che ha lasciato un lavoro ordinario ma rassicurante per avviare un allevamento di pecore in questo piccolo centro cilentano e, per l’occasione della rievocazione, ha ben pensato che servisse anche una bella poiana da addestrare.

Paese di Angeli e di Guerrieri, 𝑞𝑢𝑒𝑙𝑙𝑜 𝑐𝑜𝑛 𝑙𝑎 𝑠𝑝𝑎𝑑𝑎 𝑠𝑖𝑛 𝑑𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑛𝑜𝑡𝑡𝑒 𝑑𝑒𝑖 𝑡𝑒𝑚𝑝𝑖 𝑒 𝑞𝑢𝑒𝑙𝑙𝑜 𝑟𝑎𝑓𝑓𝑖𝑔𝑢𝑟𝑎𝑡𝑜 𝑠𝑢𝑙𝑙𝑎 𝑟𝑜𝑐𝑐𝑖𝑎, ma anche Guerrieri di oggi, fra greggi, poiane, responsabilità e cuore nelle mani pronto a volare, come un angelo o un amico volatile.

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