16 Settembre 2024

Uno stadio in parcheggio  

Spazio angustiato da vecchi ruderi, cemento ingombrante, strade di accesso semi utilizzate per ragioni di sicurezza, rendono la vita al cittadino-tifoso complicata e avvolta nell’adattamento necessario all’offerta di circolazione urbana.

Le 19.01 di un Venerdì Santo catturano un’immagine spesso consueta e sicuramente poco familiare alle parole tanto decantate dalla liturgia europea e dai cantori del PNRR: innovazione, sostenibilità e digitale.

Guardando l’istantanea delle auto, in parcheggio allo stadio cittadino di Salerno, incolonnate in malo modo e al servizio dei tifosi che accorrono in massa per “squarciare” il cielo con un grido granata, si comprende da subito che la tecnologia e le trasformazioni che ne conseguono “stentano” a decollare.

Smart city, trasporti intelligenti e innovazione con quel tratto di sostenibilità che dovrebbero rappresentare il salto verso il progresso si perdono e diluiscono la loro forza dinnanzi a questo spazio antistante lo stadio cittadino.

Spazio angustiato da vecchi ruderi, cemento ingombrante, strade di accesso semi utilizzate per ragioni di sicurezza (dopo due anni sic!!!), che unitamente alle difficoltà spesso complesse rinvenibili in ogni spazio cittadino, rendono la vita al cittadino-tifoso complicata e avvolta nell’adattamento necessario all’offerta di circolazione urbana.

Eppure, di anni ne sono passati, più di due da quando la squadra cittadina è ritornata nella massima serie, e a voler pur constatare che piccolissimi passi in avanti ci sono stati, rimane questa una magra consolazione.

Che spesso fa il verso alla rassegnazione perché la speranza imporrebbe una visione dei vertici più partecipata tra la visione di governo e i suoi cittadini, più condivisa e guidata dai dati, forse smart, articolando uno sviluppo dei trasporti, del verde, financo di gemelli digitali al servizio delle amministrazioni, laddove sono in gioco le risorse urbane, il loro uso e il loro rapporto con l’economia.

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