19 Settembre 2024

Vita (a)social

Ad oggi si stima che 1 utente su 8 fa un uso compulsivo dei social media, con risvolti che impattano sulla qualità della vita e delle relazioni interpersonali.

A partire dal lockdown 2020 il tempo medio speso sulle piattaforme social è cresciuto, attestandosi a fine 2022 a 2 ore e 37 minuti al giorno, circa il 35% del tempo trascorso online.

Youtube è la piattaforma dove si passa il maggior tempo, circa 24 ore al mese, seguito dalle piattaforme Meta e TikTok con poco più del 20%.

A livello mondiale, più dei 2 terzi della popolazione utilizza uno smartphone, dati che si rifanno ad un campione di quasi 1 milione di utenti tra i 16 e i 64 anni.

In media ognuno di noi utilizza 6 piattaforme e i motivi principali sono: restare in contatto con amici e parenti, riempire il tempo libero, leggere novità, scoprire di cosa si parla attorno a noi.

Se da un lato ci aiutano a stare meglio, interagire e diffondere o sapere notizie e novità e perchè no…spettegolare, dall’altro la “dipendenza” dai social ha degli effetti collaterali. Perdita di produttività, perdita di sonno, degrado delle relazioni personali sono tra i sintomi più comuni.

Ad oggi si stima che 1 utente su 8 fa un uso compulsivo dei social media, con risvolti che impattano sulla qualità della vita e delle relazioni interpersonali, disturbo da “Internet dipendenza” che può sfociare in comportamenti problematici, come non avere più il controllo del tempo trascorso sui social media, portando quindi inadeguatezza nella vita privata, come il “disagio social” che viene definito come una forma di conflitto inter e intra-personale che provoca sentimenti di inadeguatezza e sofferenza che vanno ad inficiare sulle relazioni con l’ ambiente circostante. Si può arrivare a disturbi anche gravi come depressione, disagio sociale, disfunsione sessuale, ansia. 

Ad oggi nel Mondo Occidentale non siamo più in grado di vivere senza relazionarci a nostri social, dove sono tutti “più ricchi”, “più belli” e “più fortunati” di noi, e scatta quindi il disturbo d’ansia social, dove si ci preoccupa del giudizio degli altri, disturbo che riguarda circa il 3% della popolazione adulta.Prendersi più tempo per passarlo davvero con noi stessi, con i nostri pensieri, i nostri affetti, o anche sconosciuti, dovrebbe essere il nostro obiettivo del mattino e non prendere lo smartphone e fare un giro sui social.

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