19 Settembre 2024

La freccia dell’equilibrio

Il tiro con l’arco, prima ancora che essere uno sport, ha tutte le facoltà per essere una pratica volta ad aiutarci nella vita di tutti i giorni.

L’invenzione dell’arco ha origini antichissime. Sin dal paleolitico, l’uomo si serviva di questo strumento per cacciare, rimanendo a distanza di sicurezza dalla sua grande preda. Arco anche come strumento di svago. Il Tiro con l’arco compare per la prima volta ai Giochi Olimpici nel 1900, a Parigi. Trattasi di una disciplina sportiva che inevitabilmente si è evoluta nel corso dei secoli, sia nella tecnica che negli strumenti. Immutato resta l’obiettivo, tirare delle frecce il più vicino possibile al centro di un bersaglio, ove concentrazione, precisione, notevole autocontrollo e ottima postura sono la guida per insegnare fin da piccoli i sacrifici necessari per centrare i propri bersagli.

Osservando dei bambini allenarsi, abbiamo avuto modo di comprendere che questo sport dona a chi lo pratica la capacità di gestire la propria sfera emotiva. Per poter preparare un tiro che possa andare a segno nel migliore dei modi, abbiamo notato che ogni piccolo “arciere” si è concentrato sul gesto da compiere, ha saputo escludere, gestendo il proprio stato d’animo, ogni fattore esterno che potesse distrarlo per colpire il bersaglio, raggiungere l’obiettivo!

Il tiro con l’arco insomma, prima ancora che essere uno sport, ha tutte le facoltà per essere una pratica volta ad aiutarci nella vita di tutti i giorni. Non a caso, da secoli, scrittori e filosofi vedono nel tiro con l’arco una metafora di uno stile di vita in equilibrio tra una giusta dose di meditazione e una buona percentuale di concentrazione, sicuramente importanti per il nostro benessere psicofisico, sin da piccoli.

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