16 Settembre 2024

Trasporto pubblico localequali diritti

Autobus spesso non frequenti e poco confortevoli, con informazioni agli utenti spesso carenti e poche c.d. autostazioni dicono molto di più delle leggi sugli standard di qualità

La legge sul trasporto pubblico locale, riformulata recentemente, si muove nella direzione dei precedenti normativi, con l’obiettivo di promuovere una maggiore concorrenza nel servizio pubblico di trasporto locale e garantire servizi di qualità ai cittadini.

Basti ricordare la “prima” normativa del 1997, che affrontava in un periodo di crescente liberalizzazione il tema della concorrenza nel trasporto locale, considerata la chiave di volta per offrire un moderno servizio di qualità.

I servizi pubblici di trasporto, definiti ora come “servizi pubblici locali a rete”, trovano sempre negli enti territoriali, come la Regione, Provincia e Comune, “i custodi” degli standard di qualità predefiniti per i servizi di trasporto pubblico. 

Tali standard regolati e resi pubblici attraverso le carte di servizio, contengono le prescrizioni che i gestori del servizio devono rispettare.

Tuttavia, autobus spesso non frequenti e poco confortevoli, con informazioni agli utenti spesso carenti e poche c.d. autostazioni dicono molto di più delle leggi sugli standard di qualità. 

Sullo sfondo la normativa europea che tutela i diritti dei passeggeri nel trasporto.

Tra questi ultimi il diritto all’informazione per tutta la durata del viaggio, l’accessibilità e l’assistenza per le persone con disabilità o a mobilità ridotta e le tempistiche per la risposta ai reclami.

Garante ne è l’Autorità di Regolazione dei Trasporti (ART) istituita per regolare e controllare i servizi di trasporto pubblico, le condizioni minime di qualità e definire il contenuto minimo dei diritti degli utenti. 

In caso di violazione dei diritti dei passeggeri, l’ART può emettere sanzioni ai gestori e imporre suggerendo condizioni minime di qualità del trasporto locale.

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