28 Aprile 2025
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L’albero della vita è un simbolo universalmente diffuso che rappresenta la nascita, la crescita, la resilienza e la prosperità. Metaforicamente le sue solide radici permettono di crescere ed instaurare nuovi rapporti, i quali possono essere ramoscelli non indispensabili destinati a spezzarsi alla prima folata di vento o rami resistenti alle più intense perturbazioni, capaci di generare frutti e nuova vita.

Il suo forte valore ha ispirato la creazione di innumerevoli oggetti che vengono donati in occasioni speciali per augurare un percorso fiorente fondato su basi solide, o anche per elogiare le relazioni interpersonali profonde, il valore della famiglia e l’autorealizzazione.

L’albero della vita non é solo un astratto emblema, in natura esiste davvero, è il nome comune di uno specifico esemplare di Prosopis cineraria situato in una zona sterile del deserto del Bahrain. In arabo è detto Shajarat-al-Hayat, ha oltre 400 anni, è alto più di 9 metri, la sua chioma è rivestita da foglie verdi e cresce in salute nonostante l’aridità che lo circonda. La sua capacità di sopravvivenza è avvolta dal mistero. Non vi sono teorie verificate di come riesca a nutrirsi, ma l’ipotesi più plausibile presuppone che le sue radici, profonde 50 metri, riescano a raggiungere una qualche fonte d’acqua sotterranea. Non mancano altre congetture originali, tra cui chi crede che nella sua stessa ubicazione era situato il biblico Giardino dell’Eden e per questo vi è un legame mistico che permette all’albero di prosperare.

Prescindendo dal come, fiorendo e sviluppandosi senza un’apparente fonte di sostentamento, il Shajarat-al-Hayat è un esempio di resilienza in condizioni di estrema difficolta, incarnando così il simbolismo iconico dell’albero della vita.