14 Novembre 2024

Il filosofo irlandese George Berkeley, vissuto tra il 1685 e il 1753, aveva elaborato la teoria secondo la quale la realtà è percepita attraverso la mente. Essa non esiste indipendentemente dalla percezione. Durante i suoi numerosi viaggi europei, trascorse un periodo in Italia. Secondo una tradizione irpina, nel 1717 Berkeley passò anche per il piccolo borgo di Frigento, a 911 metri sul livello del mare, dove pernottò due volte. Qui rimase incantato dalla vista mozzafiato offerta da un particolare punto panoramico del paese, una terrazza da cui si apre una straordinaria vista sulla vallata circostante e sulle catene montuose dell’Appennino meridionale, con i borghi, i paesi, le vallate, i picchi montani.  Con i suoi 911 metri di altitudine, Frigento, infatti, offre un panorama che abbraccia non solo le colline ondulate, più o meno spoglie, dell’Irpinia, ma, che si estende fino al Gargano e al Vulture, che si scorgono nelle giornate in cui l’aria è particolarmente limpida.

Questo punto particolare di Frigento fu poi chiamato “Balcone di Barkley” in onore del filosofo. Anche se non esistono prove assolutamente certe di questo soggiorno, la storia è stata tramandata nel paese, collegando per sempre il nome del filosofo irlandese a questo stupefacente belvedere. ll “Balcone di Barkley” costituisce non solo un luogo di grande suggestione bellezza naturale, ma anche un legame culturale con la figura di Berkeley e con la sua filosofia, che esplorava appunto il tema e il carattere della “percezione”. 

il “Balcone di Barkley” fa parte della “Passeggiata Limiti” di Frigento, e così chiamata dal nome della contrada che attraversa, e oggi costituito in Parco Urbano di Interesse Regionale. Un lungo e piacevolissimo camminare attraverso un percorso ombreggiato da roverelle e olmi, da cui è possibile vedere 5 regione diverse (Campania, la Basilicata, l’Abruzzo, il Molise e la Puglia) e ben 11 province. Tra la passeggiata Limiti e il balcone di Berkley la vista spazia lontano, libera, ben oltre il territorio Irpino, fino ai monti rannuvolati del Taburno, ai profili gibbosi e azzurrini del Matese e della Maiella.

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