8 Settembre 2024

Ci sono scene di vita così casuali da sembrare sceneggiate, come ritrovarsi a cucire dei pantaloni grigi troppo lunghi in mezzo ad una piazza, con un filo nero e un ago preso in prestito da una donnina che assembla braccialetti colorati sulla sua bancarella disordinata. Il tutto preceduto da un viaggio in bus di quattro ore attraverso il centro dell’Italia, simpaticamente accompagnato dalla lite telefonica a dir poco animata che il signore di mezza età seduto dietro di me ha portato avanti, indisturbato, con quella che mi auguro di cuore sia diventata la sua ex. Allegra gita che doveva concludersi con un po’ di meritato riposo, che però si è trasformato in una sessione di shopping di emergenza tra le vie del centro storico, data la totale assenza nel mio piccolo zaino da viaggio di vestiti consoni alla festa di compleanno a cui sarei dovuta andare di lì a poche ore. 

Compere di fretta e furia che sono risultate in quel paio di pantaloni grigi troppo lunghi, cuciti accanto ad una pianta a San Domenico Maggiore, con un ago gentilmente offerto da una donna dalle mani piccole e segnate, credo tanto vissute. 

Questo per dire che ci sono selle sequenze, delle serie di avvenimenti che mi piace pensare qualcuno abbia messo insieme in qualche modo, che siano state scritte, o perlomeno concepite, per essere concatenate, in tutto il disordine che la loro combinazione comporta. E tali successioni di eventi, per quanto sconclusionati, sono forse ciò che rende la vita davvero reale.

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