16 Maggio 2024

Il direttore, l’orchestra e la musica

Si popola il mondo web di frasi ad effetto dove su tutte regna incontrastata una sola sentenza, diversa dal campo: la tifoseria granata non retrocede, anzi la serie A perderà tanto, la testimonianza di una presenza matura fatta di colori, di cori, di coreografie che raccontano il viaggio di una passione, toccando il lungo e il largo della penisola, dove le imprese della squadra di calcio, mai orchestra, ha steccato senza mai intonare le note giuste. Anzi, tutt’altro! Partendo dal direttore di orchestra iniziale che senza accordare gli strumenti a disposizione, rinnegandoli, non ha mai voluto studiare la partitura musicale. Amava altro il giramondo portoghese, palcoscenici preziosi, ahinoi ha pensato poco con il cuore e rispettando un sacro adagio, rimanendo nella casa che non voleva più frequentare, è stato la copia imperfetta e sgualcita di ciò che aveva immaginato di fare andandosene. Sia chiaro dopo c’è stato tanto ancora, nessuno lo nega, che ha lavorato ai fianchi di una orchestra che non si era mai riuscita ad esprimere ma tanto è dipeso dalle prove che già avevano fatto intravedere quella copia imperfetta, anche rispetto alla stagione precedente. Il dopo è stato un rincorrere, un provarle, a volte con un minimo di inquadratura, altre in modo decisamente sfuocato, ma l’errore nasce in quel preciso istante: non aver compreso che la formula separati in casa avrebbe poi prodotto quanto i fatti di lì a poco avrebbero dimostrato. Ipotecando la stagione. Chi guida avrebbe dovuto capirlo, non solo che il direttore d’orchestra ambiva ad altro ma che la stessa orchestra poco considerata si sarebbe poi spaccata suonando in malo modo. Regalando una musica poco orecchiabile, a tratti impercettibile. Dall’altro c’è chi, nonostante tutto, ha provato ad ascoltare sempre, ha accompagnato attendendo invano che ci fosse quella armonia, ben sapendo che come era solito dire il grande Toscanini “dirigere può farlo anche un asino. Ma fare musica è un’altra cosa”.  Che dire, lo scenario sarà diverso, ma i tifosi, saranno lì, al loro solito posto, pronti ad attendere che la musica cambi.

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