27 Aprile 2024

A guardarla sembra stia lì da sempre, tanto è inglobata in maniera naturale nel vicolo dove si trova. E invece è lì, in vico Fico al Purgatorio soltanto dal 2012 la statua di Pulcinella, dono dell’artista Lello Esposito alla sua città. La scultura in bronzo dal naso prominente, un metro e venti d’altezza, è una delle figure più fotografate del centro storico, e anche tra le più “toccate” – si dice che poggiando la mano sul naso a becco della maschera si attiri la buona sorte.

Il Vico del Fico al Purgatorio ad Arco è una stradina situata nel centro storico di Napoli, che collega via dei Tribunali a via San Biagio dei Librai, conosciuto anche come “Spaccanapoli”. Il vicolo – nelle cui vicinanze troviamo anche il Teatro Instabile di Napoli – noto per l’episodio “Il professore” del film L’oro di Napoli del 1954, ha affascinato lo stesso Goethe. Il suo nome deriva dal fatto che qui, anticamente, sorgevano alberi di fico, frutto amato dal popolo napoletano. Ci chiediamo perché del Purgatorio.. Esso è legato alla presenza di centinaia di anime ignote, sepolte nella vicina Chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio, chiamata anche la Chiesa de “e cape e morte”, perché dedicata al culto delle “anime pezzentelle”, cioè le anime del Purgatorio 

Il centro storico di Napoli non è solo il sapore della pizza e l’odore del caffè,  ma molto di più. Custodisce culti, storie millenarie e un fascino misterioso che ogni giorno attira milioni di turisti. 

Pulcinella beffarda, parte essenziale del patrimonio culturale di Napoli, è la sua maschera più antica e popolare; nel suo centro storico a rappresentare la napoletanità, a ricordarci il classico tipo napoletano, persona o personaggio che, nonostante i suoi problemi, riesce sempre a sorridere alla vita, e a prendere in giro chi crede di saperne più di lui.

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