19 Settembre 2024

Un po’ di tempo fa una corrispondenza con una persona per me tanto speciale mi ha fatto pensare a come l’amore assomigli al gelato, una metafora meno sciocca di quel che a primo impatto può sembrare.

Non sa  di cioccolato o di vaniglia, ma ha il sapore di uno di quei gusti che pochi scelgono, tipo zuppa inglese. E non è nemmeno servito in una cialda, di quelle croccanti e grandi abbastanza da far sì che il gelato possa durare più a lungo.

L’amore è una coppetta, senza panna montata e con forse un biscotto. Capiente abbastanza, però, da contenere uno o due gusti la cui scelta deriva in genere dall’ansia di dover fare in fretta perchè si ha una gran fila dietro. Tuttavia, solo i più sinceri ordinano ciò di cui hanno realmente voglia, senza lasciarsi condizionare dalle preferenze di chi hanno attorno. Tutti gli altri invece si affidano al buon senso, e finiscono per chiedere quelli che in genere sono i gusti più semplici, e anche i più popolari, come caffè o stracciatella, senza prendere in considerazione la possibilità di poter desiderare qualcosa di diverso. Poi succede che un giorno si accetta l’offerta generosa di uno dei pochi sinceri che hanno comprato il gelato che erano sicuri di volere, e si assaggia un gusto nuovo che inaspettatamente si scopre buonissimo.

Tipo zuppa inglese, magari vivi circondato da persone a cui piace il cioccolato a latte e un giorno ti rendi conto che ti piace il gusto meno mainstream di tutti o che viene considerato da vecchi. A quel punto che succede? Prendere zuppa inglese senza rimorsi? Però se tutti scelgono cioccolato, come si fa a sapere di cosa sa veramente l’amore?

Prima o poi arriva il coraggio di scegliere ciò che si vuole, smettendo di guardarsi attorno, penso tra me e me mentre mi appresto a pagare la mia coppetta al cocco.

About Author