16 Settembre 2024

L’altro giorno parlavo con un’amica di un’amica che ho scoperto essermi così affine da essere anche amica mia. Condividendo i nostri buoni propositi per l’ anno ormai avviato, ci siamo ritrovate a riflettere sui vari tipi di energia che ognuno di noi emana e attrae. 

Prima di questa conversazione avevo sempre considerato gli atteggiamenti degli altri come un qualcosa di esterno e indipendente da me, individuando nella diversità di significati che attribuivamo alla nostra realtà condivisa un che di spesso inconciliabile. Ho sempre creduto dunque di catalizzare un determinato tipo di modi di fare, ignorando qualsiasi parvenza di responsabilità personale nella tela di relazioni che io stessa intrecciavo. È bastata una conversazione con un po’ di musica di sottofondo a farmi cambiare idea, alleggerendomi del peso dell’essere costantemente in balia del mondo e delle sue contraddizioni, che in fondo sono anche le mie. 

L’energia che si attrae è quella che si cerca, mi ha detto con la leggerezza che può avere solo chi è ingenuamente inconsapevole di star facendo una rivelazione importante. Le persone ricevono messaggi che in fondo vogliono leggere, o risolvere, o decifrare, tendendo verso ciò che spesso conviene credere sia frutto di un gioco un po’ assurdo in cui il caso si cimenta per divertirsi. Così si muovono in uno spazio di cose non dette, la cui area è delineata dall’entusiasmo per un tipo di incertezza che è possibile plasmare con tutto quello che si vuole. E alla fine ognuno si concede, senza accorgersene, di vedere nell’altro ciò che cerca da sé, o che ha paura di trovare. 

Bastava immaginare di poter aver più potere sulla mia vita per sollevarmi dalla fatica del mettermi sempre in discussione, quasi fosse una banale conclusione dalla carica estremamente liberatoria. Mi chiedo a quanti debba essere ancora svelata tale verità, l’attesa deve essere estenuante.

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