19 Settembre 2024

Ho trascorso l’ultima settimana in biblioteca, dividendo le mie giornate tra studio e cura delle mie relazioni sociali durante pause che troppo spesso mi sono concessa. Tra caffè di cui ho volontariamente ignorato la composizione chimica e frequenti gite al supermercato più vicino, ho inaspettatamente sentito i miei giorni riempirsi di tanti momenti diversi, senza mai avvertire la monotonia che la ripetitività di certe azioni dovrebbe comportare. La frenesia dei corridoi e i numerosi incontri casuali hanno alimentato una simpatica idealizzazione di una realtà i cui singoli frammenti hanno iniziato ad apparire più colorati. Sarà la lontana parvenza di primavera o l’intima familiarità che questo posto ha finalmente cominciato ad assumere. Qualunque sia il motivo, mi sembrano tutti più sorridenti, effondendo nell’aria una sottile allegria contagiosa. Tra non molto ci saranno i midterms, e mi chiedo se questo clima di giovane felicità condivisa continuerà a farmi venire voglia di sedermi allo stesso posto al primo piano di fronte alla finestra e concedermi ripetute pause di cui in realtà non ho davvero bisogno.

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