8 Settembre 2024

Oggi sono stata in un edificio autogestito da artisti che dipingevano a porte aperte, Rivoli 59. Ho pensato che se l’arte avesse un odore saprebbe di fumo, ed io ho respirato a pieni polmoni l’aria di ogni singola stanza. Parete dopo parete, riflettevo su come debba essere appagante poter vivere di questo, fare di sé il proprio lavoro.

Al quinto piano c’era un signore baffuto intento a ricalcare di blu gli angoli di una tela giallastra, avrà avuto una sessantina d’anni. Aveva più del doppio dell’età media dei pittori di Rivoli 59, ma era forse il più animato di tutti. Senza accorgermene, guardavo lui e la sua opera allo stesso modo, come se non fossi in grado di scinderli. La tela era troppo astratta per i miei gusti, ma il modo di dipingerla del signore dai baffi grigi aveva qualcosa di estremamente magnetico. Credo che lui abbia davvero fatto del suo modo di essere il proprio mestiere, e mi piace pensare che i giovani artisti che sapevano di fumo in quel palazzo autogestito a sei piani siano sulla sua stessa strada. Sono fortunati, credo sia il modo più bello di vivere che ci sia.

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