16 Settembre 2024

In una soffitta leggermente inclinata a destra, vive un musicista dalle rughe larghe e profonde. Sorride al silenzio e brinda alla notte, scende le scale e scopre la vita. Al suono dei suoi passi le scale scricchiolano e lo spazio si riempie. Che i lampioni si spengano, stanotte non servono.

Nel palazzo di fronte, dietro ad una tenda spessa di velluto blu, una signora guarda il soffitto come in attesa di qualcosa. Pensa fortissimo e stringe le mani, si alza per prendere un bicchiere d’acqua e una boccata d’aria. La lampada di carta accanto al letto resta accesa.

In piazza invece è tempo di sbaraccare. Anche il tavolo da sei è vuoto ormai, stasera gli habitué non hanno fatto tardi. Il proprietario abbassa la saracinesca e si versa un ultimo bicchiere di vino. Vorrebbe essere altrove, ma non si muove di un passo.

In un vicolo parecchio silenzioso c’è chi si proietta in un mondo in cui solo alle ombre di notte è permesso conoscersi. Forse davvero sarebbe tutto più immediato.

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