16 Settembre 2024

C’è ancora domani, un film che racconta la seconda metà degli anni 40, divisi tra la spinta positiva della liberazione e le miserie della guerra da poco alle spalle. Un viaggio introspettivo nel pensiero silente e nell’anima celata di una donna, a rappresentare le donne.

Una storia – girata in bianco e nero – ambientata nell’Italia del secondo dopoguerra, ma che parla all’Italia di oggi, sottolineando l’importanza di tutte quelle battaglie che le donne hanno combattuto per non essere solo mogli, madri.

Avevo il desiderio di mettere in scena, attraverso Delia, le donne raccontate dalle mie nonne e ho tentato di immaginare cosa abbiano provato quelle donne, quelle reali, nel ricevere una lettera in cui qualcuno, più importante dei loro aguzzini domestici, certificava il loro diritto di contare – ha dichiarato Paola Cortellesi.

Storia di una vita dura, condivisa con tutti nel cortile. Gioie e miserie, tutto in piazza, tutto insieme sempre. Per l’attrice, regista di quei racconti, in Delia ci sono le donne comuni, quelle che non hanno fatto la storia, che hanno accettato una vita di prevaricazioni perché così era stabilito, senza porsi domande. Questo è stato. Questo, spesso, è ancora.

Un lavoro che è un inno al coraggio, all’intraprendenza, alla ribellione, alla trasgressione e all’indipendenza, a tutta quanta la disperazione; il rischio e la forza che c’è stata per arrivare al mondo femminile di oggi. Alle Donne. Al nostro immenso me so’ capita io.

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