16 Settembre 2024

Aggiungi un posto a tavola che c’è uno stadio in più

Poco tempo fa avevamo scritto di un terzo incomodo che paresse scalciare il Vestuti in un angolo per muovere i primi passi ed entrare in gioco per ospitare le partite di calcio della Salernitana il prossimo anno, il campo Volpe, ma la cronaca quotidiana pronta a salire sul podio dei fatti sembra smentirci. È di queste ore la notizia rilanciata su siti e quotidiani locali e che pare abbia un suo fondamento secondo cui “manca ancora l’accordo tra il Comune e la ditta che opera a ridosso del terreno per liberare l’area” e che “i tempi rischiano di allungarsi ulteriormente, l’amministrazione quindi sta cercando aree alternative”. Alternative che sembrano mai poter indossare una maglia da titolare in questa vicenda, con tempi e modalità precise, anzi l’incertezza regna sovrana. Questi i fatti: dall’incontro di fine Luglio dove il Vestuti (scomparso dai radar) poteva addirittura rimpiazzare l’Arechi pronto al restyling, ipotesi buttata lì dal Governatore, all’idea Volpe che maturava nei palazzi cittadini, ora un nuovo teatro sportivo sembra pronto ad ospitare le gesta calcistiche, un’area a ridosso di Fuorni, zona est della città, dove, secondo le indiscrezioni (da confermare??), ci sarebbe la volontà del massimo governo cittadino di realizzare una struttura provvisoria per le partite della prossima stagione. Di fondo una scelta non semplice ma che richiederebbe un maggiore riconoscimento della metafora aggregante che la Salernitana genera in città. Il via dall’Arechi per rendere tempi veloci e certi nella sua ristrutturazione, contando le pastoie burocratiche del bel paese, potrebbe rivelarsi un rinvio sine die, il Vestuti, sì che dovrebbe rappresentare un faro per riprendere un tempio sacro della città ma per altre finalità, il Volpe poteva ma i destini già sembrano segnati. Lecita la domanda: chi indosserà i panni da titolare nella prossima stagione sportiva? “Fu vera gloria? Ai posteri, ardua sentenza, direbbe il poeta, pardon, ai tifosi tuonerebbe una voce democratica. 

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