16 Maggio 2024

Scene di vita della “Comunità di ieri” 

Nella Casa Comunale del Comune di Felitto, le pareti del piccolo androne sono rivestite da fotografie in bianco e nero risalenti al ‘900 e fine ’800.

Passeggiando per il Borgo di Felitto, nel cuore del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, si può ammirare un paesino delizioso con rovine di torrioni, vicoli e una stradina di antichi portoni delicatamente decorati; patrimonio del Borgo sono la Casa Araba, il Castello feudale, il Belvedere a strapiombo sul fiume prima di immergersi nell’antico culto della Madonna di Costantinopoli o nelle Gole del Calore.

Panorami, antiche architetture e scene di vita da immortalare e restituire alla Comunità di oggi e di domani anche tramite la fotografia d’autore.

E, come a conferma di questa riflessione, continuando la passeggiata, passando davanti alla Casa Comunale, con la coda dell’occhio intravedo dal portone aperto immagini appese ai muri. Entrando nell’edificio, nella penombra di un pomeriggio di Settembre, alzando gli occhi poco sopra la mia altezza, vedo le pareti del piccolo androne rivestite da fotografie in bianco e nero risalenti al ‘900 e fine ’800. Ma non solo le pareti dell’androne sono rivestite da fotografie storiche della vita del paese, bensì l’intero pian terreno, le rampe di scale e il primo piano.

Centinaia di fotografie ritraggono personaggi che costituirono la Comunità del Borgo: matrimoni, partenze, funerali, feste patronali, cartoline ricordo in arrivo o in partenza per alimentare il ricordo dei legami; tutti in posa, quasi sapessero (o sperassero) che un giorno le loro immagini sarebbero state rispolverate e messe in bella mostra come patrimonio della loro terra.

Stupore per la bellezza di scene rubate alla vita di un piccolo paesino in un tempo che risulta tanto più lontano quanto l’avanzamento della tecnologia e del livello di benessere economico e sociale. 

L’emozione profonda verso questa “Comunità di ieri” che pare, su quei muri, voglia gioire dei progressi di questi pronipoti ricordando loro, tuttavia, da dove vengono.

Ed un ringraziamento alla “Comunità di oggi” che si è fatta evocatrice di radici, di valori e di ricordi, ricostituendo un patrimonio di immagini e di storia ponendolo a beneficio di tutti in quella che, di fatto è, una mostra permanente di fotografie storiche di un popolo.

Un Patrimonio di una Comunità che diviene Patrimonio di tutti coloro che si ritrovano nelle tante storie di vita che una e più fotografie hanno immortalato per sempre.

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