È sempre più decorata la pelle dei ragazzi italiani

Secondo una prima fotografia scattata dall’Istituto Superiore di Sanità nel mondo dei tatuati in Italia a scrivere indelebilmente sulla propria pelle sono quasi sette milioni di persone, il 12,8% della popolazione e quasi l’8% del campione esaminato riguarda i minori. Si tratta di un fenomeno in crescita che va osservato con attenzione per le sue ricadute sanitarie.

Ma spesso gli adolescenti ne fanno richiesta ai genitori; infatti, in una fase di crescita in cui i ragazzi sono alla ricerca di sé stessi, il corpo diventa un mezzo di comunicazione, per cui si desidera modificarlo con i tatuaggi, un modo per esprimere dinamiche profonde che stanno attraversando.

Il tatuaggio è un disegno indelebile dai significati precisi e definiti che proietta i giovani in una nuova dimensione, quella adulta verso cui manifestano un desiderio di ribellione e da cui vogliono rendersi indipendenti. I segni sul corpo sono come un tentativo di tracciare una propria identità, di esprimere il vero sé, e per differenziarsi, un segno di riconoscimento sulla pelle, una sorta di documento di identità personale per sentirsi unici, sicuri, attraenti, per distinguersi dalle masse, per diventare popolari, quindi meno invisibili.

Spesso i giovani scelgono di comunicare con il corpo perché hanno difficoltà ad esprimersi attraverso il linguaggio, in questo caso, il tatuaggio diventa una forma di comunicazione profonda e intima non verbale. La funzione del disegno sulla pelle può rappresentare una sorta di autocura per elaborare conflitti o perfino aspetti traumatici; intende anche fissare un ricordo per sempre sul corpo, in questo modo diventa anche un proprio segno distintivo. Di certo capire dove ci si tatua, come lo si fa e di quali regole ci sia bisogno, aiuta a comprendere meglio le criticità connesse a questa pratica perché sia effettuata in piena sicurezza.