Turismo delle Radici: l’atto di chiamata dell’Italia ai suoi “geni” nel mondo

Anche definito “Turismo delle origini”, coinvolge le persone che tornano verso il Paese di origine della propria famiglia, di una o più generazioni prima, per riavvicinarsi alle radici della propria storia familiare e culturale. Fenomeno in aumento anche in Italia che coinvolge tendenzialmente un numero di persone compreso tra i 65 e gli 80 milioni (dati Enit-Agenzia nazionale del turismo).

La ricerca di chi “ritorna” riguarda luoghi, lingua, cucina, persone ma soprattutto la voglia di sentirsi parte di un mondo a cui si è sempre saputo di appartenere per retaggio culturale o solo per genetica. Si arriva, così, in Italia con un obiettivo emozionale poderoso, con il desiderio di appropriarsi della propria identità e di esperienze che diverranno patrimonio personale per tutta la vita, e magari anche creare nuovi legami basati su quelli passati.

E’ su tali basi che il Ministero della Cultura ed il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale hanno siglato l’accordo per il Progetto PNRR “Il turismo delle radici” che si inserisce nell’investimento per l’ “Attrattività dei Borghi”.

Il Progetto intende coinvolgere le comunità italiane all’estero nella valorizzazione dell’offerta turistica, culturale e sociale italiana, all’interno di in una strategia vòlta, in particolare, ad invertire il processo di depauperamento dei borghi italiani. L’obiettivo è consentire una riscoperta dei luoghi attraverso la leva emozionale delle radici, invitando a venire in Italia con un “atto di chiamata” corale delle comunità di ieri e di oggi, consentendo ai visitatori di riappropriarsi della cultura delle loro origini anche attraverso la conoscenza di tradizioni, racconti, testimonianze, artigianato ed eno-gastronomia.

E’ l’Italia autentica dei piccoli Comuni, delle esperienze semplici e sensoriali, è l’Italia delle emozioni e del suo stile di vita unico ed inimitabile che invita tutti coloro che si sentono italiani, da chi l’ha nel sangue e chi nel cuore.