19 Settembre 2024

La natura: il silenzio necessario

L’autunno è meraviglioso, gli uccelli migrano proprio in questa stagione passando sopra di noi continui, invisibili, portatori di vita e movimento così prezioso in questo tempo strano e immobile che stiamo affrontando. La natura insegna tante cose con il suo ciclo continuo.



L’autunno è meraviglioso, gli uccelli migrano proprio in questa stagione passando sopra di noi continui, invisibili, portatori di vita e movimento così prezioso in questo tempo strano e immobile che stiamo affrontando. La natura insegna tante cose con il suo ciclo continuo, i suoi meccanismi perfetti: il freddo ci porta quindi gli uccelli in fuga dalle zone del nord, insieme ad una luce bellissima che dona magia speciale ai colori di fuori. In questi giorni, se si presta la dovuta attenzione, si possono ascoltare le voci gentili dei pettirossi anche negli spazi verdi della città. Nei luoghi aperti invece arrivano i tordi, le anatre e tante altre specie, quelle che abitano ad esempio l’Oasi del WWF di Persano, collocata in un luogo strategico di passaggio del fiume Sele dove la biodiversità spazia: è una delle aree piu’vicine all’originaria situazione vegetazionale e faunistica fino a quasi tutto il XIX secolo.
Nel ‘700 la bellezza dei luoghi e l’abbondanza di animali indussero i Borboni a eleggere Persano Sito Reale, espressione che definiva i territori riservati alla caccia del re. I diari di Ferdinando IV di Borbone infatti ci tramandano l’immagine di un ambiente naturale ricco di “fontane, valloni, boschi di cerri, di alberi selvaggi, di cinghiali, di daini e di lepri”, cosi’ come appare negli acquerelli dell’epoca e come la descrisse Goethe nei suoi viaggi.
Oggi, un volontario dell’Oasi ci parla delle specie di passaggio nel parco, degli avvistamenti degli ultimi giorni, insieme alle difficoltà di gestione dell’area. Il Sentiero Natura, situato lungo la sponda sinistra del fiume, percorre ampi prati naturali, vaste zone di canneto, tratti di bosco e permette di raggiungere da un lato tre osservatori posti ai bordi del canneto e dall’altro lato un unico osservatorio situato di fronte al bosco ripariale. L’Oasi ha un importante potenziale che potrebbe essere sfruttato maggiormente e diversamente, deve essere curato meglio il percorso, è necessario cercare di creare un ripopolamento maggiore di animali, bisogna ripristinare meglio la vegetazione, ma alla fine è un posto incontaminato, meditativo, fatto di vegetazione e silenzio e la sua bellezza estrema è proprio questa.

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