Connessioni umane e ritmo fotografico
Max Cuba si può definire un vero creatore di connessioni umane attraverso la fotografia. Nato ad Asmara, in Africa, da genitori napoletani che si trovavano lì per lavoro, si trasferisce a Napoli con la famiglia durante l’adolescenza. Fin da piccolo nutre la passione per la fotografia, un sogno inizialmente contrastato dai genitori che non vedevano di buon occhio questa carriera. Tuttavia, Max non si arrende: completa gli studi superiori, si iscrive alla facoltà di Medicina Veterinaria e, nel frattempo, dedica le sue notti alla fotografia, esplorando e affinando la sua arte.
La svolta arriva quando un fotografo di matrimoni nota alcuni dei suoi scatti e gli propone di collaborare. Da quell’incontro nasce la sua prima esperienza professionale, che lo porterà presto ad aprire uno studio di fotografia tutto suo. Dopo alcuni anni, decide di chiuderlo per intraprendere nuove sfide nel campo della fotografia d’architettura e dell’archeologia subacquea, dando prova di grande versatilità.
Da circa quindici anni, Max Cuba è una figura iconica della fotografia nei locali di musica latina, lavorando anche cinque giorni a settimana. I suoi scatti non sono solo immagini, ma strumenti strategici per i locali, contribuendo ad accrescere la visibilità dei brand e a generare fiducia nel pubblico.
Uomo semplice, leale ma al contempo sofisticato, racconta attraverso le sue foto anche una parte di sé, esprimendo con ogni immagine il suo mondo interiore e la sua visione artistica.