23 Ottobre 2024

La raccolta delle olive: tra tradizione e innovazione

La raccolta delle olive nel Cilento è una usanza antica, che affonda le sue radici nella tradizione contadina e si tramanda di generazione in generazione. Questa zona della Campania, con le sue colline e paesaggi alberati, è da secoli il cuore della produzione olivicola, grazie al clima mite, alla giusta umidità e al terreno fertile. Le prime testimonianze della coltivazione dell’ulivo risalgono all’epoca greca, quando le colonie della Magna Grecia introdussero questa pianta sacra, simbolo di pace e prosperità.

Tra ottobre e dicembre, il momento della raccolta segnava un periodo movimentato nelle comunità cilentane. Un tempo, le famiglie si riunivano per raccogliere a mano le olive, utilizzando reti e piccoli rastrelli in un processo chiamato “brucatura”. Questo metodo rispettava la pianta e garantiva la qualità del frutto. Oggi, con l’introduzione di scuotitori elettrici e a motore, la raccolta è diventata più meccanizzata e meno sociale: pochi operai possono completare il lavoro, riducendo quel senso di comunità che un tempo animava i borghi durante la raccolta. Tuttavia, alcune famiglie continuano a utilizzare la tecnica tradizionale per le produzioni familiari, preservando così un legame con il passato.

La raccolta, oltre ad essere un’attività produttiva, rappresentava anche un momento di socialità e condivisione. Famiglie, amici e vicini si riunivano negli uliveti, raccontandosi storie sotto gli alberi, rafforzando il legame con la terra e le tradizioni. Questa pratica ha contribuito per secoli a mantenere vivi i piccoli centri, oggi minacciati dallo spopolamento e dalla modernizzazione. Anche se la tecnologia ha rivoluzionato il lavoro, il valore culturale e sociale della raccolta delle olive nel Cilento rimane un simbolo della profonda connessione tra terra, comunità e identità.

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