18 Ottobre 2024

Quando si cammina per le vie di Napoli è impossibile non notare i suoi celebri bassi.

Da una piccola porta, si entra in un mondo che affonda le proprie origini nel Medioevo. I bassi hanno una storia millenaria, essi sono legati al fenomeno del primo grande inurbamento europeo.

Tra il XVI e il XVII secolo gli Spagnoli, per evitare lo spopolamento delle campagne, bloccarono lo sviluppo edilizio cittadino. I nuovi arrivati, contadini e artigiani, non trovando alloggio in città, finirono per adattarsi nei locali al piano terra dei palazzi, lì dove fino a quel momento vi erano stati botteghe e depositi. Gli abitanti dei bassi continuarono le loro attività commerciali e casa e negozio diventarono una sola cosa. Da qui la nota casa ‘e puteca.

O vascio, come si usa chiamarlo in dialetto napoletano, è un’abitazione, con uno spazio esterno che dà sulla strada, composta da una stanzetta, soppalchi e scantinati che spesso diventano camere da letto e salottini.

La cultura del basso si adorna di finte statue e piante per scongiurare il parcheggio selvaggio di auto o motorini, e non è raro che i loro vicoli si trasformino in un vero e proprio salotto all′aperto con sedie sistemate per chiacchierare del più e del meno e prendere un caffè. 

Oggi i bassi sono diventati un elemento caratteristico di grande valore storico e culturale. Molti di essi si sono trasformati in vere e proprie attività: case vacanze, bed and breakfast, trattorie.

Le passeggiate tra i vicoli e i bassi, che rappresentano appieno lo spirito e l’anima popolare partenopea, sono veri e propri viaggi sentimentali che a noi… ci piacciono assai.

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