18 Ottobre 2024

Fin dall’alba dei tempi, gli alberi, tra le creature più antiche del pianeta, rappresentano un ponte tra terra e cielo, natura e spirito. Il loro ruolo ecologico è essenziale: purificano l’aria, assorbendo anidride carbonica e rilasciando ossigeno, proteggono il suolo dall’erosione e offrono rifugio a numerose specie. Alberi millenari, come le sequoie giganti o gli ulivi, raccontano storie secolari, testimoni della loro resilienza.

Non solo simboli di saggezza e continuità, gli alberi ispirano l’arte: Van Gogh ne ha catturato la vitalità, poeti e scrittori li usano come metafore di vita, morte e rinascita. Musicisti, architetti e scultori hanno tratto ispirazione dagli alberi, mentre il legno ha permesso la creazione di edifici, monumenti e strumenti musicali.

Anche a livello emotivo, gli alberi offrono conforto: camminare in una foresta o abbracciare un albero ha effetti rilassanti, come dimostra la silvoterapia. Simbolicamente, piantare un albero è un gesto di speranza per il futuro, un’eredità che supera la nostra esistenza.

Tuttavia, nelle città, gli alberi sono spesso abbattuti per far spazio a nuove costruzioni e infrastrutture, non sempre per necessità ma spesso a causa di una cattiva gestione del verde urbano. Gli alberi non curati si ammalano, diventano un pericolo e vengono abbattuti. La conseguente cementificazione impoverisce il paesaggio e ha effetti negativi sull’ambiente: riduzione della biodiversità, aumento delle temperature e peggioramento della qualità dell’aria. Gli alberi, con la loro capacità di assorbire CO2, rilasciare ossigeno e creare ombra, sono vitali per il benessere cittadino.

La soluzione sta in una cura costante e in una pianificazione urbanistica che promuova la convivenza tra natura e sviluppo, evitando che il verde venga sacrificato per un’espansione edilizia incontrollata. Preservare gli alberi non è solo una questione estetica, ma un impegno verso un futuro più sostenibile.

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