18 Ottobre 2024

È domenica, ma io sono sicura sia davvero così solo perchè ho pranzato in compagnia, bevuto un espresso per combattere l’abbiocco, e fallito per l’ennesima volta nel completare una pagina della settimana enigmistica che posseggo ormai da settimane. È un’attività in cui io e la mia amica ci cimentiamo spesso, ma puntualmente spuntano un paio di attori ed elementi chimici i cui nomi ci mettono i bastoni fra le ruote. Così, capita sempre che molliamo ad un paio di parole dalla fine, illudendoci che la prossima volta andrà meglio, che ci verranno in mente le sillabe mancanti che non abbiamo quasi mai davvero sulla punta della lingua. Fallimento dopo fallimento, caffè dopo caffè, e domenica dopo domenica, gli autodefiniti non li finiamo mai, per qualche motivo però continuiamo ad iniziarli. Forse le caselle che sappiamo completare all’unisono ci fanno sentire in sintonia e quelle che riempiamo a turno ci permettono di conoscerci meglio. Gli spazi vuoti, invece, hanno un che di rassicurante, come se impedissero all’infinito alla settimana enigmistica di poter essere completata sul serio, permettendoci di sentirci sempre un po’ a casa dentro caselle vuote. 

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