8 Settembre 2024

La regola del 50 + 1 la fa da padrona in Germania, imponendo un modello di organizzazione delle Società sportive diverso da quello nostrano. La disposizione in esame reclamando una forma di controllo delle società calcistiche prevede che almeno la metà più una delle azioni deve essere di proprietà di una associazione registrata di tifosi, i cui meccanismi decisionali debbano essere democratici. Senza il rispetto di questa previsione l’iscrizione ai campionati non è ammessa, come previsto dallo statuto della Deutsche Fußball. Potevano essere previste delle eccezioni, Hoffenheim, Bayer Leverkusen e Wolfsburg lo sono ma tale ipotesi rimarrà confinata alle tre. La Bundeskartellamt (antitrust tedesca) ha dichiarato legittimo il vincolo del 50+1 e che l’esenzione non potrà essere più concessa ad alcuna società, affermando che «L’impegno della DFL di eliminare dallo statuto della Lega la possibilità di concedere esenzioni per i benefattori elimina la nostra preoccupazione che la coesistenza di club di cui solo alcuni hanno ottenuto esenzioni per i benefattori possa essere in contrasto con gli obiettivi di politica sportiva della DFL». Risorse dei privati sì ma dentro questa condizione e chi ne è esente, pochi, dovrà garantire un maggiore coinvolgimento dei supporters. Identità, cultura della partecipazione, il senso di comunità sono valori che riposano sulla regola del 50+1. Basti tornare alle parole forti di Hans-Joachim Watzke, CEO del Borussia Dortmund, che in più di un’occasione, ha ribadito il culto sacramentale della regola sostenendo che «Fin quando qualcuno di quelli che vogliono cambiare la regola mi dice perché si dovrebbe fare se Real Madrid e Barcellona, che sono i due club più di successo al mondo, sono in mano ai loro soci, io lotterò per l’esistenza della regola». E la sua lotta è tale, quando per placare i timori dei tifosi perché un investitore possa avere troppa influenza, ad esempio, nel definire il calendario delle partite, con fermezza dice «Non ho lottato per anni per la regola del 50+1 per far entrare ora un cavallo di Troia. Non vogliamo assolutamente altri orari di calcio d’inizio».

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