16 Settembre 2024

Il flagello invisibile

Le cimici non sono un problema solo per l’agricoltura, ma è anche una fastidio in ambito domestico.

L’autunno è arrivato e si nota non tanto dal clima, ma dalla presenza fastidiosa delle cimici tra il bucato steso o vicino alle finestre. Quest’anno nelle abitazioni sembra ci sia un’invasione senza precedenti di cimici marmorate, dette più comunemente asiatiche perché originarie di Cina, Giappone e Taiwan. Gli scambi commerciali ne hanno favorito la diffusione involontaria e in Italia la prima massiccia propagazione si è avuta a partire dal 2016, inizialmente al Nord e poi via via in tutto il Paese. Le marmorate sul nostro territorio hanno trovato sia un clima favorevole alla riproduzione per più generazioni rispetto al paese d’origine, e sia l’assenza di antagonisti naturali in grado di contenerne la proliferazione.

Questo insetto è una piaga per la frutticultura e l’orticoltura in quanto, fitofago e polifago, nel cibarsi rilascia saliva che provoca la necrosi dei tessuti colpiti e la trasmissione di fitopatogeni, causando enormi danni alle piante o ai suoi frutti. 

Inoltre, tale parassita, non è un problema solo per l’agricoltura, ma è anche un fastidio in ambito domestico. Infatti, questa specie particolare, si intrufola nelle abitazioni in cerca di riparo dai primi freddi con più frequenza rispetto agli altri appartenenti del suo genere. Lo fa in massa, anche riunendosi a migliaia nel posto scelto per lo svernamento.

Contrastare questo parassita non è un’impresa facile. Essendo una specie aliena non ha antagonisti naturali e l’inserimento di quest’ultimi sul nostro territorio rischia di creare un circolo vizioso. Gli insetticidi sono inefficaci perché le cimici riescono ad adattarsi a queste sostanze, addirittura rafforzandosi. In commercio esistono delle trappole per la cattura di massa fatte con esca di feromoni artificiali appositamente sviluppati, tuttavia anche questo metodo ha dei limiti in quanto alcuni di questi insetti, seppur attratti dai feromoni aggregativi, non si avvicinano abbastanza per finire in trappola. Un buon deterrente per limitarne parzialmente l’accesso restano le reti antigrandine in agricoltura e le zanzariere nelle abitazioni.

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