18 Ottobre 2024

Il Narratore delle Fiabe Napoletane

Fin dalla giovane età fu interessato alla letteratura, e la sua passione per la scrittura lo portò a scrivere poesie, prose e opere teatrali.

Tra gli uomini illustri di Giugliano si annovera Giovan Battista Basile letterato scrittore di epoca barocca, il primo ad utilizzare la fiaba come forma di espressione popolare. Era il settimo figlio di un funzionario pubblico, ma la sua famiglia non era particolarmente ricca e ricevette un’educazione classica e fu istruito nelle arti liberali. Studiò legge all’Università di Napoli e iniziò a lavorare come avvocato. Dopo aver completato gli studi di legge, Basile intraprese una carriera amministrativa nella corte di Napoli, dove lavorò in vari ruoli governativi e giudiziari. 

Fin dalla giovane età fu interessato alla letteratura, e la sua passione per la scrittura lo portò a scrivere poesie, prose e opere teatrali. Il suo capolavoro “Lo cunto de li cunti” (il titolo completo è “Lo cunto de li cunti ovvero lo trattenemiento de peccerille“), spesso chiamato anche “Il Pentamerone” è una raccolta di fiabe, favole e racconti popolari, pubblicata per la prima volta nel 1634, due anni dopo la sua morte. 

L’opera è una delle prime raccolte di fiabe europee e ha influenzato molti dei racconti classici. Una storia ironica e drammatica di una fanciulla, Zezolla, che diventa contemporaneamente vittima e carnefice. 

La “Gatta Cenerentola” di Basile è una delle prime versioni scritte della storia di Cenerentola ed è notevole per la sua peculiarità e per gli elementi magici e fantasiosi che presenta. È interessante notare che questa storia ha influenzato ulteriori adattamenti e reinterpretazioni, tra cui l’opera contemporanea di Roberto De Simone, nel 1976.

La favola “Lo cunto de li cunti” non è stata creata come strumento pedagogico, ma come una collezione di storie per l’intrattenimento e la lettura. La sua importanza sta nella preservazione e nella diffusione di racconti tradizionali e ha lasciato un’impronta nella letteratura delle fiabe. 

In definitiva, la morale dell’opera ruota spesso attorno a valori come la bontà, la giustizia, il coraggio e la speranza. Valori universali che possono ispirare le persone a comportarsi in modo altruista e ad affrontare le avversità con determinazione.

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