Donne, custodi della Terra

In un mondo fatto di tecnologia, automazione e produzione di massa ci sono loro: i piccoli agricoltori. E tra questi, un esercito di donne.

È vero che tutti i lavori nei campi seguono una routine concepita da una ratio, ma tutto ciò che esiste in natura procede da un primo potere creativo, che fin dall’alba dei tempi è femminile. La donna era ed è depositaria dell’energia stessa della vita e della creatività. Per questo, non possiamo non guardare con occhi pieni di ammirazione quello che le donne producono. Dotate di quella sensibilità che le rende uniche, coltivano la terra con rispetto, la rendono feconda, tutelano il loro prodotto e lo trasformano guidate da abilità. Donne produttrici.

Per comodità o forse un eccesso di maschilismo, la società aveva perso si vista chi e cosa le donne sono davvero.

Sono oltre 200mila le imprese agricole condotte da donne, che rappresentano il 28,5% delle imprese attive totali. La regione con la più alta incidenza di imprese femminili attive è il Molise (37.5%), seguita da Campania (36.2%) e da Abruzzo (35.3%).

La donna in ambito agricolo si è dovuta muovere in un ambiente prevalentemente composto da soli uomini che non la considerava affatto; oggi è un’imprenditrice con le spalle forti.

Nel settore, le grandi crisi, la pandemia prima e la situazione della geopolitica oggi, vi è un momento di grande cambiamento. Ad esempio, attualmente in Italia si coltiva molto più grano, e le donne produttrici hanno a cuore l’ambiente che le circonda. La sostenibilità è come un cerchio: incominciamo a pensare che tutto quello che abbiamo, dobbiamo restituirlo alle generazioni future trasformato in meglio.

Le donne, tra passato, presente e futuro raccontano, come natura insegna, quanto il tempo sia grande maestro di attesa e raccolta. Le donne nutrono il mondo.