16 Settembre 2024

Erosione Demografica

I piccoli centri raramente attirano risorse ed interesse, abbandonati soprattutto dai loro giovani, in cerca di nuove opportunità altrove. I borghi rischiano, letteralmente, di scomparire, nonostante le loro ricchezze culturali e paesaggistiche. 

Quando l’estate volge al termine e cede il passo all’autunno e poi all’inverno, proprio in questi momenti si sentono i fantasmi dei piccoli borghi che diventano sempre più desolati e tristi. Le finestre che sbattono dentro qualche casa chiusa, nel silenzio di strade sempre più deserte, la voce del vento è l’unica viva. I giochi e le urla dei bambini, lasciano spazio allo struscio delle carte da gioco dei nonni davanti al bar. Le luminarie del santo patrono si spengono per ridare una flebile luce ai lampioni, così “vintage” che la ruggine ha creato un buco nel palo. Da anni c’è un movimento silente, quello dello svuotamento dei piccoli comuni. I nidi non aprono, le scuole chiudono per mancanza di bambini, gli sportelli delle banche si spostano lasciando il posto ad asettici bancomat.

Ormai da anni si parla di questo fenomeno, che indiscriminatamente oggi colpisce l’Italia. I dati Istat parlano chiaro, sono più di 6.000 i borghi abbandonati e le cause sono molteplici. Le aree interne coprono quasi il 60% della superficie nazionale, ospitando quasi 4mila Comuni, cioè circa il 23% della popolazione residente nel 2021.

I piccoli centri raramente attirano risorse ed interesse, abbandonati soprattutto dai loro giovani, in cerca di nuove opportunità altrove. I borghi rischiano, letteralmente, di scomparire, nonostante le loro ricchezze culturali e paesaggistiche. 

Sono i luoghi che spesso si trovano in contesti montani o isolani che rendono più difficile organizzare una rete di trasporto, e anche di servizi, compresi quelli sociali, educativi, culturali e scolastici, non di rado addirittura manca il medico di base. Queste aree in pratica diventano difficilmente vivibili per le famiglie, soprattutto per chi ha dei figli.

Sul territorio della provincia di Salerno, la più grande per estensione, ci sono piccoli centri che talvolta superano di poco le centinaia di residenti effettivi, e dove l’economia è in difficoltà. Ma vivere a chilometri di distanza da un centro più grande ha due vantaggi, quella della “vita lenta e longeva” e fuggire dal “silenzio assordante”, per una realtà più a misura d’uomo. 

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