8 Settembre 2024

Globalizzazione Lepidottera

I danni che provoca il bruco di questa piccola farfalla sono notevoli, in quanto compromette gravemente lo sviluppo della pianta fino a farla deperire completamente.

Attratti dal fascino e dal colore dei fiori esotici, è sempre più comune prediligerli per decorare le nostre case. Quest’opportunità è stata favorita dal fenomeno della globalizzazione che ha facilitato la diffusione di specie alloctone nei vari continenti.

L’importazione di specie forestiere può però comportare dei rischi e uno di questi è l’introduzione involontaria di alcuni tipi di animali che, nascosti nelle piante, viaggiano clandestinamente. 

È il caso delle uova e del bruco della Licenide dei Gerani (Cacyreus marshalli) i quali mimetizzandosi nei boccioli, sono arrivati in Europa dal Sudafrica, alla fine del ventunesimo secolo, colonizzando il nuovo territorio.

Questo grazioso lepidottero, innocuo nel suo paese d’origine, è un tormento per le coltivazioni di gerani nella nostra regione, tanto da essere stato classificato come un parassita dalla European and Mediterranean Plant Protection Organization. A danneggiare seriamente questo genere di piante è la larva del suddetto lepidottero, che si nutre dei fiori, dei germogli, delle foglie e dei tessuti vegetali scavando delle gallerie all’interno dei fusti; per questo motivo è anche chiamata Minatore dei Gerani.

I danni che provoca il bruco di questa piccola farfalla sono notevoli, in quanto compromette gravemente lo sviluppo della pianta fino a farla deperire completamente.

Il motivo per cui riesce ad agire indisturbatamente a scapito dei malcapitati gerani, diversamente da ciò che accade nel suo paese nativo, è l’assenza in queste zone dei predatori naturali che ne contengono la riproduzione.

Non esistono molte soluzioni per salvaguardare queste delicate piante dall’infestazione, tuttavia è possibile cercare di prevenirla adottando alcune strategie che creano un ambiente ostico al lepidottero, come ad esempio: drenare il più possibile il terreno, non innaffiare troppo e soprattuto non lasciare bagnate le foglie. 

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