16 Settembre 2024

Sabbia, goal e adrenalina: il beach scalda il cuore

Che siano semplici palleggi, partitelle con le ciabatte come pali, o vere e proprie sfide su campi di sabbia, tutti si ritrovano a piedi nudi, sentendosi più liberi, a tu per tu col pallone.

Estate è anche beach soccer. Il calcio sui campi va in vacanza per un po’ e quello giocato in spiaggia lo sostituisce alla grande. 

Il beach soccer, che nasce in Brasile, è il trasferimento in spiaggia dello sport più amato al mondo, e dagli anni 2000 è stato riconosciuto ufficialmente dalla FIFA. Non è ancora diventato una disciplina olimpica, ma esistono campionati nazionali e internazionali.

Durante l’estate, gli appassionati del calcio, che vivono o si recano al mare per le vacanze, non si lasceranno sfuggire l’occasione di fare rimbalzare l’amata sfera sulla sabbia. Che siano semplici palleggi, partitelle con le ciabatte come pali, o vere e proprie sfide su campi di sabbia, i bambini della spiaggia, ma anche gli adulti, si troveranno a piedi nudi, sentendosi più liberi, a tu per tu col pallone.

Non si gioca perché si ha l’ambizione di diventare qualcuno, la natura del beach soccer non è necessariamente performante, qui si gioca nella maniera più naturale possibile, lo si fa per divertirsi con gli amici.

Ecco allora che appena arrivati al mare, i ragazzi si affrettano ad aggiudicarsi il posto migliore per una partita, e subito nell’aria si respira polvere di felicità.

Li vediamo correre, cadere, sudatissimi e ricoperti di sabbia; li sentiamo ridere, urlare, arrabbiarsi, qualcuno è dotato di tecnica, qualche altro sognerà la sua grande carriera, qualcuno lamenta che l’amico di squadra è lento, qualche altro ancora si arrabbia perché tra loro c’è chi è immarcabile, ma sotto un sole cocente, sulla spiaggia che scotta, senza scarpe, senza spalti, soprattutto senza genitori, i bambini giocano liberi per una partita con gli amici.

L’agonismo al momento giusto. Per ora, il calcio in campo è andato in vacanza.

About Author