8 Settembre 2024

Il fiore nunziale

La calla bianca, nella mitologia greca si narra che sia nata dalle gocce del latte materno cadute sulla Terra dal seno di Era, dea del matrimonio e della fedeltà coniugale, a seguito di un inganno di Zeus.

La stagione dei matrimoni è ormai iniziata, e mentre gli invitati sono alle prese con la scelta del migliore outfit, i futuri sposi sono indaffarati con i preparativi, tra i quali non mancheranno di certo le decorazioni floreali.

Tra le piante più utilizzate negli eventi nunziali, con la sua delicata eleganza, vi è la Calla bianca, sia perché la flessibilità del gambo si presta alle più svariate composizioni e sia perché nel linguaggio dei fiori simboleggia il candore, la purezza e, per la religione cristiana, la castità.

Esistono diverse leggende e credenze che legano questo fiore al matrimonio, alcune di esse un po’ controverse, come la storia di due innamorati: lui dovette partire per la guerra, ma prima le regalò un fiore di calla bianca e giurandosi amore eterno, si promisero che al suo ritorno si sarebbero sposati. Il tempo passava, di lui nessuna notizia e lei, spinta dal padre, fini per accettare a malincuore un’altra proposta. Il giorno del suo matrimonio uscì dalla chiesa con il suo bouquet di calle bianche e il suo amato era lì, così in lacrime gli restituì i fiori.

Invece, la mitologia greca narra che, questo fiore raffinato, sia nato dalle gocce del latte materno cadute sulla Terra dal seno di Era, dea del matrimonio e della fedeltà coniugale, a seguito di un inganno di Zeus.

Generalmente chiamiamo fiore quello che può sembrare un petalo a forma di imbuto, ma in realtà, in botanica, quella è una spata, nome che indica una grande brattea, cioè una foglia che si è trasformata accartocciandosi, al fine di proteggere il fiore dal freddo e dai parassiti. Il fiore, invece, è l’asta allungata di colore giallo.

La sua impollinazione avviene soprattutto grazie al “romanticismo” dei coleotteri della famiglia Scarabaeidae, come ad esempio la Oxythyrea funesta, che utilizzano le spate di questa pianta come rifugio per l’accoppiamento, trasportando così il polline da un fiore all’altro.

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