19 Settembre 2024

Smartworking

Il lavoro agile (o smart working) è una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato caratterizzato dall’assenza di vincoli orari o spaziali e un’organizzazione per fasi, cicli e obiettivi, stabilita mediante accordo tra dipendente e datore di lavoro; una modalità che aiuta il lavoratore a conciliare i tempi di vita e lavoro e, al contempo, favorire la crescita della sua produttività.

Un portatile in cucina, tra le pentole del pranzo, gli appunti presi al volo su fogli svolazzanti, l’agenda con le date importanti cerchiate in rosso. La casa, la famiglia, telefonate varie, la lavatrice che intanto gira e gira fa il suo dovere e Carla, donna in carriera modalità Smart working svolge il suo lavoro quotidiano in un non luogo che frequenta da molto ma che solo recentemente con il lock down molti hanno imparato a conoscere. Il lavoro agile (o smart working) è una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato caratterizzato dall’assenza di vincoli orari o spaziali e un’organizzazione per fasi, cicli e obiettivi, stabilita mediante accordo tra dipendente e datore di lavoro; una modalità che aiuta il lavoratore a conciliare i tempi di vita e lavoro e, al contempo, favorire la crescita della sua produttività.

“Lavorare in smart working, non è come nell’immaginario collettivo, avere un posto il giardino sotto la quercia o sul terrazzino di fronte al mare, col portatile, una fresca bevanda, tempo a disposizione e zero pensieri. Relax. Smart working è, soprattutto per noi donne, un modo di decontestualizzare il lavoro. L’opportunità più grande che mi dà lo questa forma di impiego, è quello di alleggerire il cumulo di impegni irrinunciabili che chi ha una famiglia si trova ad avere. Ad esempio io essendo moglie e mamma, prima quando lavoravo fuori, mi ritrovavo a non riposare di notte per pulire casa perché la serata, dopo lavoro, la dedicavo tutta a mio figlio. Non dormivo molto e non avevo giorni liberi perché nel weekend mi toccava riprendere tutto ciò che in casa non riuscivo a fare in settimana. Appena sveglia dovevo vestirmi elegante, prepararmi e scappare.

Ora anche i tempi di cura del mio aspetto sono cambiati, migliorati. Lo trovo un vantaggio l’utilizzo del tempo per priorità, per obiettivo. Lo smart working però non è leggero. E’ pur sempre un lavoro a cui ci si deve dedicare, forse anche di più di quello ad ore prefissate. Io mi ritrovo a lavorare mentre cucino, mentre stiro, ovunque mi trovi e senza un preciso orario, però mi piace così, lo sento più intimo, più mio.”

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