22 Ottobre 2024

Una piacevole, e perlopiù inaspettata, sorpresa che una cittadina al sud del nord del mondo mi ha svelato è che il non prendersi sul serio è una delle qualità più magnetiche che si possano possedere.

Quasi ogni giorno le stradine pittoresche dai colori pastello di Lund si popolano di abbigliamenti improbabili e inconsueti indossati con disinvoltura da una gioventù che credo sia estranea al senso dell’imbarazzo. In meno di un centinaio di metri, c’è un’alta probabilità di imbattersi in una sequenza di pantaloni troppo larghi che, a seconda del colore, simboleggiano la fedeltà alla propria facoltà universitaria, e di costumi a tema che fanno intendere si sta andando ad una cena tipica della cultura studentesca svedese dove ci saranno minimo tre portate. E di tanto in tanto si palesano completi eleganti con tanto di berretti e medaglie che evocano l’alta società. 

E a prescindere dal tipo di abito, la naturalezza con cui tutti camminano, lasciando trasparire una velata parvenza di orgoglio, è la stessa. Aldilà di abbinamenti improbabili, cravatte e maschere, ciò che maggiormente emerge nei vicoli del centro città è la collettiva volontà di non prendersi sul serio, che è forse il seme della leggerezza da cui sboccia e si coltiva l’entusiasmo. 

E quello che credo di aver capito da questa piccola bolla universitaria al sud del nord del mondo è che è possibile rinnamorarsi della vita ogni giorno attraverso la spensieratezza altrui, che risiede nel saper sorridere di sé. 

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