18 Ottobre 2024

Enzo Gragnaniello: voce autentica tra musica e anima

Enzo Gragnaniello cresce nel cuore di Napoli, a Vico Cerriglio, il vicolo più stretto della città, e diventa una delle voci più autentiche del panorama musicale italiano. La sua carriera, costellata di riconoscimenti e collaborazioni di prestigio, lo consacra come un cantautore di grande rilievo. Negli anni ’80 pubblica il suo primo album da solista, “Enzo Gragnaniello”, in cui emerge una forte sensibilità verso le lotte sociali, come quella dei disoccupati. Nel 1985 dà alla luce “Salita Trinità dei Monti” e, sei anni dopo, nel 1991, si unisce a Mia Martini e Roberto Murolo per interpretare il celebre brano “Cu’ mmè”.

Nel 1999 partecipa al 49º Festival di Sanremo con Ornella Vanoni, interpretando “Alberi”, e nel 2001 pubblica l’album “Balìa”, dove l’italiano e il napoletano si fondono armoniosamente. Le sue composizioni non sono destinate solo a lui: artisti del calibro di Andrea Bocelli e Adriano Celentano hanno interpretato le sue opere. Nel 2017, ottiene una candidatura al David di Donatello per la canzone “Vasame”, interpretata da Arisa e inserita nella colonna sonora del film “Napoli velata” di Ferzan Ozpetek.

Gragnaniello si è aggiudicato per ben tre volte il Premio Tenco per la miglior canzone dialettale, e con l’album “Lo chiamavano vient’ ‘e terra” ottiene il suo quarto Premio Tenco. Il suo ultimo lavoro, “L’ammore è nà rivoluzione”, è un viaggio intimo e poetico nell’animo umano, un inno alla pace interiore e alle relazioni autentiche, che mette in luce il potere dei sentimenti di illuminare l’esistenza.

Un aneddoto significativo: Enzo Gragnaniello è stato il primo artista pop a tenere più di un concerto al Teatro San Carlo di Napoli, un tempio della musica lirica. Uomo d’altri tempi, Gragnaniello incarna valori profondi di rispetto e umanità. La sua musica e i suoi testi coinvolgono e appassionano, toccando mente e cuore.

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