27 Luglio 2024

Che siano di terra ferma, palustri o marine, l e tartarughe esistono da oltre 200 milioni di anni e sono note per la loro lentezza, il loro aspetto unico e la loro longevità. Tuttavia, l’inquinamento ambientale, in particolare la presenza di plastica sulle spiagge, compromette la nidificazione alterando l’umidità e la temperatura della sabbia, con ripercussioni negative sullo sviluppo delle uova. Inoltre, la caccia e la cattura accidentale durante la pesca professionale  contribuiscono alla diminuzione delle popolazioni di tartarughe, con circa 150mila testuggini catturate ogni anno.

Per una maggiore consapevolezza sul rischio di estinzione delle tartarughe, nel 2000 l’organizzazione non profit American Tortoise Rescue ha istituito il 23 maggio il World Turtle Day. Questo giorno viene celebrato in tutto il mondo attraverso varie attività e progetti di ricerca. Nonostante vengano salvati migliaia di esemplari, purtroppo, molte specie di tartarughe sono a rischio di estinzione. Numerose sono le iniziative che mirano a salvaguardare questi antichi rettili. E nel nostro microcosmo, ognuno di noi può contribuire fattivamente attraverso piccoli gesti di civiltà, ad esempio già evitando di gettare rifiuti dove capita, poi, possiamo ridurre l’uso della plastica, ed evitare che questa vada a finire nei mari.

In occasione della giornata mondiale delle tartarughe, il progetto Life Urca Proemys, che ha lo scopo di favorire la conservazione di Emys orbicularis in Italia e Slovenia, propone,  anche sul  territorio salernitano, degli speciali approfondimenti – in questo caso – sulla testuggine palustre e la sua conservazione. Lunga vita alle tartarughe.

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