16 Settembre 2024

Tra i due litiganti…il Volpe gode

L’estate sta finendo, e noi siamo ancora qua….intonerebbe un vecchio refrain musicale degli anni 80, riadattato dai tifosi della Bersagliera

Siamo alle porte dell’estate, quella vacanziera, in un pomeriggio torrido il governatore della Campania, in veste istituzionale, consapevole di quanto la politica debba essere ancorata ai territori, fotografa una scelta compiuta l’anno prima, annunciando il restyling dello Stadio Arechi, il cronoprogramma dei lavori e lasciando ai tifosi, alla Società sportiva, alle istituzioni locali la valutazione di come organizzare la difficile convivenza tra i lavori materiali di ristrutturazione dell’impianto cittadino e la disputa delle gare della squadra della città. Addirittura, prospettando la riabilitazione dello stadio cittadino il Vestuti, ovvero la scelta di emigrare altrove per una efficace gestione dei tempi, altrimenti complicati. Dall’altro, la società Salernitana, paventando azioni legali per la mancata riapertura della curva nord dell’Arechi, chiamando a raccolta i tifosi, nell’auspicabile coinvolgimento sempre più partecipe dei tifosi, fa sapere di essere stata invitata alla presentazione solo nei tempi supplementari e che tali scelte devono vedere protagonisti gli attori principali: la società sportiva. L’estate sta finendo, complice gli ultimi scampoli di caldo, e siamo ancora qua….intonerebbe un vecchio refrain musicale degli anni 80, riadattato dai tifosi della Bersagliera. La curva nord, i cui esiti camaleontici, sfuggirebbero anche ad un rabdomante, sembra scomparsa dalla scena, altro invece, pare scalciare il Vestuti in un angolo per muovere i primi passi ed entrare in gioco: il campo Volpe. Che da terzo incomodo offrirebbe, dalla prossima stagione calcistica, i suoi servizi(sic!) agli spettatori in attesa del nuovo Arechi. Di fondo un contesto mutevole con ombre marcate e poche luci. Dove una vocazione della città, come in altre realtà, sembra spesso mortificata, chiederebbe altre luci. Non solo quella di accendere il tifo ma di essere parte del processo trasformativo dello sport con dignità giuridica, più di un fan, si direbbe, affinché le decisioni assunte nelle sedi competenti siano meno fragili e più partecipate con o meno la squadra del cuore.   

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