16 Settembre 2024

Il tabacchificio non si vende

L’amministrazione Comunale di Battipaglia, è recentemente tornata sulla decisione di dismettere diversi edifici storici di sua proprietà. Tra questi il più rappresentativo è probabilmente l’ex tabacchificio Farina in via Rosa Jemma. Sembra che i suoi padiglioni, attualmente abbandonati e fatiscenti, potrebbero essere recuperati e trasformati in un polo fieristico.

Tabacchificio Farina Battipaglia - esterno

L’amministrazione Comunale di Battipaglia, è recentemente tornata sulla decisione di dismettere diversi edifici storici di sua proprietà. Tra questi il più rappresentativo è probabilmente l’ex tabacchificio Farina in via Rosa Jemma. Sembra che i suoi padiglioni, attualmente abbandonati e fatiscenti, potrebbero essere recuperati e trasformati in un polo fieristico.

Si vedrà. Lo stato di degrado a cui erano giunti gli essiccatoi, poco lontano da centro cittadino, era divenuto insopportabile alla cittadinanza e, nel tempo, numerose iniziative si erano succedute allo scopo di sollecitare un intervento di riqualificazione.

La coltivazione e la lavorazione del tabacco conobbero una grande espansione in tutta la Piana del Sele dall’inizio del ‘900. Diverse aziende operavano nel settore tra Pontecagnano e Capaccio, trattando una particolare varietà della pianta adatta al clima locale. Dopo diverse ridenominazioni ed acquisizioni, la SAIM (Società Agricola Industriale Meridionale) emerse come il principale operatore della zona e, nel periodo di massima espansione, gestiva una rete di nove impianti disseminati per tutto il comprensorio, tra cui – appunto – il “Farina” di Battipaglia. La crisi che negli anni ’80 colpì tutto il settore, determino la progressiva chiusura e l’abbandono di tali impianti.

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