16 Settembre 2024

Fermo ad osservare, o a pensare, chi lo può dire. Anche noi per una manciata di minuti arrestiamo la nostra corsa giornaliera, è lui che, senza saperlo, ce lo impone.

Un evento traumatico nella vita di una persona, un incidente, la perdita del lavoro o di una persona cara, un evento imprevisto e imprevedibile possono far decidere di vivere di stenti.

La condizione di coloro che conducono una vita senza una dimora non è vivere, ma sopravvivere, sebbene nessuno venga definito sopravvivente, perché come esseri umani siamo vivi, viventi, non sopravviviamo ma viviamo le nostre vite. Chi invece si trova in quella condizione sopravvive… alla vita stessa.

Non ci stanchiamo di guardarlo, in realtà di riflettere. I senza dimora hanno solo il minimo necessario, quando possono averlo, oltre a questo non hanno niente. Non hanno nessuno.

Persone ombra, in completa solitudine. Invisibili ai più, tanto da darci l’impressione di riuscire a mimetizzarsi nell’arredo urbano. A noi risulta chiaro che chi vive da solo lo fa non perché lo sceglie, ma perché non ha scelta. 

Abbiamo cominciato male. Solo nei primi giorni di questo nuovo anno sono già stati registrati svariati decessi dei senza dimora. Rischia così di ripetersi la strage degli invisibili, morti spesso senza un nome, un volto, senza che nessuno sappia la loro storia.

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